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Correzione della miopia

Il trattamento con laser ad eccimeri permette la correzione di difetti visivi come miopia, astigmatismo ed ipermetropia

L’utilizzo di laser ad eccimeri permette di correggere i difetti refrattivi come miopia, astigmatismo e ipermetropia. Più difficile è la correzione della presbiopia che si può effettuare solo in determinati casi. Il laser agisce modificando la curvatura corneale; in termini più espliciti nella miopia appiattendo la cornea, nella ipermetropia facendo aumentare la curvatura.

Attualmente si usano tre tecniche:

1) TECNICA LASIK

La cornea viene tagliata orizzontalmente creando una specie di sportellino o con il FEMTOLASER o con il MICROCHERATOMO.

Il lembo si solleva e si pratica con il laser ad eccimeri una ablazione che altro non sarebbe che un assottigliamento corneale. Una volta fatto il trattamento si richiude lo sportellino chiamato tecnicamente flap.

Questo metodo non può essere utilizzato in tutti i casi; a volte per uno spessore corneale inadeguato (cornea non spessa abbastanza), per il rischio di rotture delle coroide in pazienti con retina assottigliata e, talvolta, per una ipertensione oculare dovuta all’anello di suzione che creando un vuoto può indurre un blocco della circolazione dell’umor acqueo con ipertensioni che possono superare i 40 mmhg.

Può anche verificarsi che il paziente, toccandosi l’occhio possa spostare del flap con astigmatismi irregolari che comportano una deformazione delle immagini. L’unico vantaggio reale è il recupero immediato di una ottima vista senza alcun dolore.

2) PRK

La cornea non viene sezionata, ma si asporta solo l’epitelio corneale e si usa il laser ad eccimeri per modificare la curvatura corneale. Al termine si utilizza una lente a contatto morbida che si tiene 5-7 giorni .

Questo metodo comporta un certo dolore postoperatorio nei primi tre quattro giorni che solitamente si compensa con una attenta idratazione corneale, facendo rimanere in ambienti semi-oscurati e con l’uso di antidolorifici.

Il vantaggio è il non sezionare la cornea per 120-160 micron con femtolaser o microcheratomo che richiede una notevole abilità manuale dell’oculista sempreché il paziente sia idoneo.

Per la mia esperienza i risultati fra tecnica. LASIK e PRK sono analoghi anche se spesso preferisco utilizzare questo metodo siccome risulta meno aggressivo sulla cornea e che rende chi vi è sottoposto più cosciente di aver eseguito un intervento e conscio di avere dei riguardi. C

Con questa metodica il visus solitamente arriva a buoni livelli circa una settimana dopo l’intervento.

3) LASEK

Tecnica simile alla PRK, ma in questo caso si riposiziona l’epitelio asportato dopo il trattamento.

Controindicazioni

Occhio secco, cheratocono, miopie oltre le 12 diottrie( sempre che spessore corneale e curvatura di base lo permettano)

Consigli

Chi porta lenti a contatto deve toglierle prima. Per lenti a contatto morbide bastano due settimane. Per chi usa lenti semirigide un mese prima. L’età migliore è quando da due anni non vi sono aumenti del difetto refrattivo, in ogni caso sopra i 20 anni mentre oltre i 40 sconsiglio l’intervento o avviso il paziente che con probabilità avrà problemi per la lettura da vicino per una presbiopia che in ogni caso arriverà dopo pochi anni. Il paziente va edotto sul fatto che l’occhio miope, anche in caso di perfezione refrattiva, rimane tale con i rischi di degenerazioni retiniche che potrebbero presentarsi anche indipendentemente dall’intervento.

ANESTESIA: topica (con gocce anestetiche)

Rischi postoperatori

Secchezza oculare, incompleta correzione del difetto refrattivo, in caso di pupille molto grandi costituzionali rischio di vedere aloni specie di notte attorno alle luci, complicanze infettive o ulcere corneali specie da parassiti.

Per questo bisogna avvisare il paziente di un adatto comportamento igienico postoperatorio eseguendo perfettamente le terapie prescritte e le visite di controllo. Per coloro che hanno cani in casa consiglio di evitare contatti ravvicinati perché nella saliva del cane possono esserci parassiti che il cane prende bevendo da acque stagnanti. Se il chirurgo non esegue perfettamente la centratura del trattamento si possono avere decentramenti con senso di visione sdoppiata. In caso di incompleta correzione il difetto si può ritrattare sempre che lo spessore corneale lo permetta.



Dr. Carmine Ciccarini

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